"... in prigionia (restai prigioniero dal 19 Dicembre 1942 al 10 Luglio 1946), un capitano russo mi lesse un giornale , l'Isvestia, che riportava che - un apparecchio italiano con a bordo il Generale d'Aviazione Pezzi e il Colonnello Medico Bocchetti , era stato abbattuto e caduto nelle linee Russe. Questo se ben ricordo, alla fine del Gennaio 1943. Dopo di allora mai più, tra gli ufficiali Russi e tra i prigionieri Italiani si è avuta notizia dei due scomparsi.Ebbi il piacere di conoscere il Generale a Voroscilowgrad nel Settembre 1942 e tutti lo ammiravamo, non solo per le sue qualità di animoso combattente, ma specialmente noi medici per il suo costante interessamento ai feriti e per la sua personale opera di soccorso e di trasporto dei più gravi dalle linee a noi..." | "...io dovevo essere assieme in equipaggio quella mattina fatale, ma il gen. Pezzi mi fece restare a terra per prendere il mio posto, anzi mi sfilò la pistola e salì sull'S.81 e con lui un altro nostro collega pilota pure lui e al col. Medico Bocchetti per organizzare i soccorsi a Tchertkowo.Abbiamo ricevuto il messaggio radio che partirono da Tchertkowo, poi più nulla.Io mi portai in stazione radio, più nessun segnale. Tutti sul campo in attesa. Ero pronto con il razzoilluminante al minimo rumore, stava imbrunendo e la nebbia incombeva.Si figuri lo strazio di tutti noi a terra in attesa. Abbiamo fatto ricerche di tutti i generi con aereo la mattina, con auto fino al limite del possibile, il nemico era li a pochi chilometri..." |