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Biografia Prof. Giovan Battista Queirolo

Il professore Giovan Battista Queirolo, suocero del Gen. Enrico Pezzi, nasce a Cicagna (Genova) il 20 ottobre 1856 e compie gli studi secondari nel Liceo ginnasio di Chiavari.

I genitori, fin dall'adolescenza, pensano di indirizzarlo verso gli studi giuridici, ma egli sceglie l'indirizzo medico, anche se in seguito si troverà ad essere brillante e vivace oratore nella vita politica pisana e come rappresentante del Regno. Iscritto alla facoltà di Medicina dell'Università di Genova, si laurea nel 1882, appena ventiseienne.

Allievo di Edoardo Maragliano, conseguito il titolo di studio, viene nominato prima assistente della Clinica medica e poi dell'Istituto di Patologia generale di Genova, diretto da Gaetano Salvioli.

Dal 1886 al 1893 ricopre la carica di direttore della cattedra di Patologia medica, sempre a Genova, ottenuta mediante pubblico concorso. Nel 1893 sale alla cattedra di Clinica medica dell'Università di Pisa.

"Pisa sa che questo suo nuovo figliolo viene a lei col cuore pieno d'amore": con queste parole G.B.Queirolo inizia il suo insegnamento e la città ricambia il suo impegno, nominandolo prima consigliere comunale e poi sindaco.

E' il preludio di una carriera politica che lo porterà ad essere nel 1905 deputato al Parlamento, cui partecipa come costituzionale progressista, eletto grazie anche al concorso dei voti dei cattolici; nomina confermata nella legislatura successiva.

Nel 1913 ottiene per la terza volta la rielezione, grazie al Blocco costituzionale, stavolta però senza l'appoggio dei cattolici che preferirono astenersi seguendo le indicazioni dell'Unione elettorale cattolica.

 

 

Il 10 dicembre 1919 venne nominato senatore del Regno. La carriera politica per Queirolo è anche uno strumento per divulgare la sua profonda cultura: le sue lezioni cliniche sono sempre affollate di studenti e medici; uomo di fede, la fede è una componente della sua forza di volontà nell'esercizio della professione medica, come insegnante e come medico a fianco dei pazienti: ideologia che egli sintetizzava con queste parole: "... la clinica deve essere ad un tempo scuola di scienza e di carità...".

Molti sono i lavori scientifici pubblicati nelle principali riviste mediche dell'epoca: "Rivista clinica. Archivio italiano di clinica medica", "Clinica moderna", "Riforma medica", "Gazzetta degli Ospedali", "Il Tommasi. Giornale di biologia e medicina"; collabora alla compilazione di trattati classici di medicina, nei quali illustra la sua opera scientifica e quella della sua "scuola". Infatti si dedica all'organizzazione della Clinica sia dal punto di vista delle opere assistenziali sia da quello della ricerca e della didattica.

Anche nell'attività di deputato e senatore si impegna nel miglioramento degli studi medici e dei servizi sanitari, nonché nei problemi riguardanti l'educazione nazionale, che lo vede impegnato in aspre battaglie politiche in cui sostiene fermamente la riforma dell'insegnamento secondario, la lotta contro l'analfabetismo, la ferma convinzione dell'insegnamento religioso nell'istruzione e la riforma degli studi universitari.

Ciò non lo distoglie dalla sua primaria attività di medico: lo si trova così in prima linea nei momenti più difficili della nazione, come nel terremoto calabro-siculo, nella guerra libica e nella Grande guerra.

Grande medico nel senso più ampio della parola, dà prova di grande serenità e fermezza anche quando, colpito da un male incurabile, affronta una lunga agonia, che termina il 29 novembre 1930. Per il suo prestigio venne sepolto a Pisa nella Chiesa di San Francesco, in una cappella appositamente eretta con le offerte di numerosi sottoscrittori tra cui l'Amministrazione degli Spedali Riuniti di Santa Chiara.

 

 

 

 

Pisa, Lungarno Pacinotti - Funerale del Prof.G.B.Queirolo

 

Pisa, Chiesa di San Francesco - Funerale del Prof.G.B.Queirolo