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Generale di Divisione del Genio Militare Ing. Giuseppe Colangelo (1899 - 1960)

Generale Div. Giuseppe Colangelo

Giuseppe Colangelo nasce a San Paolo del Brasile nel 1899 da genitori italiani e all'età di 14 anni si trasferisce in Italia con la famiglia per continuare gli studi.

Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria civile a Napoli, intraprese subito dopo una brillante carriera militare come ingegnere responsabile della costruzione di edifici militari strategici, sia a Napoli che nella regione piemontese del Valasco e nei porti dell’Isola di Saseno (oggi Albania).

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e con l’invasione dell’Unione Sovietica da parte delle truppe tedesche, fu chiamato al CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) e successivamente all'ARMIR (Armata Italiana in Russia), per organizzare logisticamente il 3º Battaglione del Genio sotto le dirette dipendenze del Generale Messe, col grado di tenente-colonnello.

Distaccandosi sempre di più con la sua unità e meritando, per il suo comportamento, la stima e l’affetto non solo dei suoi superiori, si legò con una splendida amicizia al Gen. Enrico Pezzi, abbattuto in una delle operazione di salvataggio di unità italo-tedesche accerchiate dall’Armata Rossa.

Fu responsabile della rapida costruzione di ospedali militari in Kharchov, Stalino, Gomel e Dnieprpetrovsk per accogliere i feriti delle unità italo-tedesche in combattimento.

Con grinta, fede e amore per la vita, nell’inferno bianco delle katiusce sovietiche e con 40/45 gradi sottozero, scrisse poesie commoventi e fiere allo stesso tempo, non solo piccole gioie d’arte ma anche un prezioso documento storico di un guerriero, orgoglioso dei suoi Fratelli d’Armi, fedeli ad un impegno bellico della Patria Lontana.

Dopo esser sopravissuto miracolosamente alla ritirata, riprese le sue attività a Napoli, precisamente dirigendo la Marigenimil - Marina e Genio Militare - e i superstiti della Divisione Piceno, quella del Gen. Giovanni Messe, nella regione pugliese di Martina Franca, prestando ottimi servizi non solo alla Patria, ma anche alla Nato emergente, già nella qualità di Generale di Divisione.

Dopo una rapida malattia, decedette nel 1960, lasciando poesie, commenti e frammenti di ricordi veramente unici per il fatto di esser stato, con coraggio e determinazione, un vero poeta-soldato.

Una di queste toccanti poesie è dedicata all'amico gen. Enrico Pezzi: "L'Aviere, poesia dedicata al Generale di Aviazione Pezzi, non rientrato da un volo".

 

 

 

 

Foto Archivio Colangelo

Giuseppe Colangelo
Fronte Russo
Giuseppe Colangelo
Fronte Russo
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